Il Disegno di Legge “Disposizioni in materia sanitaria alle persone senza fissa dimora e’ stato approvato ieri 6 novembre dal Senato della Repubblica.

La senatrice Tilde Minasi, relatrice di maggioranza del nuovo provvedimento normativo, ha spiegato che si tratta di un documento  finalizzato ad assicurare in maniera progressiva il diritto all’assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora.

Per quanto riguarda concretamente il contenuto del provvedimento, ha detto la Minasi, bisogna premettere che, allo stato attuale, il diritto dei senza fissa dimora all’assistenza sanitaria non è compiutamente garantito, per la difficoltà che riscontrano queste persone ad ottenere la residenza.

Quindi l’assistenza sanitaria da parte del Servizio sanitario nazionale è preclusa, fatta eccezione ovviamente per le prestazioni di emergenza presso i pronto soccorso, a chi non risulti iscritto all’anagrafe comunale.

Infatti, ha aggiunto, ai sensi dell’articolo 19 della legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale, condizione essenziale per l’utenza dei servizi dell’azienda sanitaria locale è la residenza nello stesso territorio delle ASL.

Riguardo all’ottenimento della residenza, è emerso, nel corso dell’iter alla Camera, che, pur esistendo in materia un diritto soggettivo, in moltissimi casi tale diritto è negato invece alle persone senza dimora con le più disparate motivazioni. Conseguenza di questo è che chi sta male può sì, in caso di emergenza, recarsi al pronto soccorso e avere l’assistenza.

Ma, per quanto riguarda le medicine, gli esami e tutto ciò che comporta un’assistenza di cura, queste persone possono solo rivolgersi alle associazioni di volontariato, che appunto offrono questi servizi in maniera gratuita. Ovviamente l’offerta è ampiamente al di sotto della richiesta, sebbene non si riesca a censire quante siano dette persone sul territorio, perché non è facile.

L’obiettivo del disegno di legge è, pertanto, di colmare questo vuoto di tutela, contrastante con i principi garantiti dagli articoli 3 e 32 della Costituzione e con i principi ispiratori della legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale.

L’articolo 1 istituisce nello stato di previsione del Ministero della salute un fondo, con una dotazione di un milione di euro per ciascuno degli anni 2025-2026, per il finanziamento di un programma sperimentale da attuarsi nelle Città metropolitane – è in queste città che si riscontra una maggiore presenza di senza fissa dimora – per assicurare progressivamente il diritto all’assistenza sanitaria alle persone prive della residenza anagrafica che soggiornano regolarmente nel territorio italiano e consentire loro l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle aziende sanitarie locali, la scelta del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta e l’accesso poi alle prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza.

È prevista la ripartizione del fondo tra le Regioni sulla base della popolazione residente nelle Città metropolitane con decreto del Ministero della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dall’entrata in vigore del presente provvedimento, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni, sentite le associazioni di volontariato e di assistenza sociale maggiormente rappresentative operanti in favore delle persone senza fissa dimora.

Con lo stesso provvedimento sono anche stabiliti i criteri per l’accesso al programma sperimentale e per la relativa attuazione. Lo schema del decreto attuativo dovrà essere trasmesso alle Camere per l’espressione dei relativi pareri delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per profili finanziari.

L’articolo 2 prevede che, a partire dall’anno successivo a quello dell’entrata in vigore di questo disegno di legge, il 30 giugno di ciascun anno il Governo presenti alle Camere una relazione sullo stato di attuazione della legge, con particolare riguardo al numero di persone senza fissa dimora che si sono iscritte negli elenchi delle aziende sanitarie locali di ciascuna Regione, al numero e alla tipologia delle prestazioni erogate in favore di queste stesse persone, alle eventuali criticità emerse in fase attuativa e ai costi effettivamente sostenuti.

Questo disegno di legge va verso un Servizio sanitario universale, ha sottolineato la relatrice Minasi,il Governo sta lavorando in maniera ottimale per combattere l’esclusione sociale, cercando in maniera efficace di riorganizzare il sistema sanitario e costruendo percorsi che mettano al centro la persona, per arrivare al contempo a garantire finalmente il diritto di cura a tutti i cittadini.