La violenza e le molestie sul lavoro possono essere
perpetrate tra colleghi (violenza orizzontale), tra superiori e subordinati
(violenza verticale), o da clienti/pazienti (violenza da parte di terzi).
▶ Quali sono le cause?
La violenza e le molestie sul lavoro possono discendere da una serie di fattori individuali, sociali e legati al lavoro (tra cui rischi psicosociali, la cultura prevalente sul posto di lavoro, particolari situazioni lavorative, ecc.).
Tra gli esempi di rischi psicosociali, indicati dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, OIL, di Ginevra, che possono contribuire ad aumentare il rischio di violenza e molestie sul lavoro, vi sono:
▶ Pretese eccessive (ad esempio, incarichi non corrispondenti alle conoscenze e le capacità dell’interessato);
▶ Controlli sul lavoro (ad esempio, al lavoratore e alla lavoratrice viene data poca o nessuna voce in capitolo riguardo allo svolgimento del proprio lavoro);
▶ Modalità di svolgimento del lavoro (ad esempio, lavori ripetitivi o monotoni);
▶ Chiarezza dei ruoli (ad esempio, l’indeterminatezza delle responsabilità, dei doveri e dell’autorità del lavoratore e della lavoratrice);
▶ Rapporti lavorativi (ad esempio, critiche inappropriate, isolamento, mancanza di supporto da parte dei superiori e/o colleghi/e, carenza di feedback e di comunicazione);
▶ Modalità attraverso la quale vengono svolte le responsabilità del datore e della datrice di lavoro (ad esempio, leadership autocratica con limiti al coinvolgimento dei lavoratori e lavoratrici nel processo decisionale; leadership troppo permissiva con scarsa supervisione e poco o nessun orientamento ai lavoratori);
▶ Giustizia organizzativa (ad esempio, mancanza o applicazione incoerente delle politiche e delle procedure sul lavoro, anche per quanto riguarda l’avanzamento di carriera e il reclutamento; ingiustizia nel processo decisionale);
▶ Gestione dei cambiamenti organizzativi (ad esempio, ristrutturazione e ridimensionamento organizzativo; cambiamenti nelle strumentazioni tecnologiche, nei metodi di lavoro e/o nell’organizzazione del lavoro; outsourcing);
▶ Luogo di lavoro fisico (ad esempio, progettazione e manutenzione delle attrezzature e delle strutture sul posto di lavoro). Le discriminazioni interagiscono con i rischi psicosociali e hanno un impatto negativo sulla violenza e le molestie sul lavoro.
Possono basarsi su alcune differenze reali o percepite, quali — ad esempio — razza, colore della pelle, sesso e genere, religione, opinioni politiche, estrazione nazionale o origine sociale, gravidanza o responsabilità familiari, età, disabilità, stato di sieropositività all’HIV, reale o percepita, status migratorio e delle popolazioni indigene o tribali.
Le lavoratrici possono essere esposte a un rischio maggiore di violenza e molestie sul lavoro rispetto ai lavoratori. In particolare, alcuni gruppi di lavoratrici tendono ad essere maggiormente vulnerabili alla violenza e alle molestie sessuali, soprattutto ragazze e giovani donne, lavoratrici domestiche, lavoratrici impiegate in lavori precari, lavoratrici migranti e che lavorano in ambienti dove predomina la presenza maschile e, più in generale, in situazioni in cui molte lavoratrici sono sottoposte al controllo di uomini.