La dichiarazione del Senatore Giovanni Satta, presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Prevenzione e cura degli occhi”.

Senatore Giovanni Satta

Sono circa 34.000 gli studenti delle scuole superiori potenzialmente interessati ad essere sottoposti a sorveglianza sanitaria, in quanto, avendo scelto il percorso Informatica e Telecomunicazioni, si potrebbero trovare ad essere esposti per oltre 20 ore a settimana al rischio Videoterminali/Personal Computer, come prescritto dalla normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro in materia, il D.Lgs. 81/2008.

L’INAIL, infatti, anche per l’anno scolastico/accademico 2024-2025, con una Circolare del 14 agosto 2024, ha confermato che  le attività di insegnamento e apprendimento rientrano tra i lavori  protetti previsti dall’articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124.

“La tutela opera per tutti gli eventi lesivi occorsi per finalità lavorative, anche se non collegati con il rischio specifico dell’attività assicurata, con il solo limite del rischio elettivo. I soggetti interessati sono pertanto assicurati per gli infortuni sul lavoro occorsi e le malattie professionali manifestatesi nell’ambito dei luoghi di svolgimento delle attività didattiche e laboratoriali e loro pertinenze, nonché durante tutte le attività, sia interne che esterne (es. viaggi di istruzione, visite e uscite didattiche, missioni), senza limiti di orario, organizzate e autorizzate dalle istituzioni scolastiche e formative, comprese quelle complementari, preliminari e accessorie all’attività d’insegnamento.”

La SISO, Società Italiana di Scienze Oftalmologiche, e l’Associazione Italiana Medici Oculisti, hanno concordato, qualche mese fa, attraverso un documento-guida, la necessità di avviare idonei e puntuali interventi di prevenzione per tutelare la salute dei lavoratori minorenni per eventuali danni alla vista da esposizione, anche occasionale, al rischio di macchine elettriche ed elettroniche quali computer, tablet, macchine fotocopiatrici, proiettori, lavagne interattive e multimediali, registro di classe elettronico, senza trascurare il rischio ambientale, come indicato anche dalla circolare INAIL 45/2023.

La questione è stata affrontata in maniera approfondita ed esauriente anche da UNICEF Italia che ha richiamato l’attenzione, nel corso di diversi eventi, attraverso il proprio Osservatorio per la prevenzione dei danni da lavoro minorile, sulla necessità da parte dei datori di lavoro di elaborare una Valutazione dei Rischi puntuale per evitare patologie da lavoro anche tra lavoratori minorenni, che, secondo recenti indagini portate avanti anche nel nostro Paese, sono tra i maggiori utilizzatori di apparecchi muniti di schermi.

Da parte dell’INAIL, in una pubblicazione istituzionale, viene evidenziato che molti computer portatili moderni hanno uno schermo con una superficie molto riflettente (schermi lucidi o glossy) per garantire una resa ottimale dei colori e proprio l’utilizzo di tali computer presenta maggiori rischi di affaticamento della vista e che è necessario, prima di iniziare a lavorare, verificare che l’ambiente di lavoro e la posizione rispetto alle fonti di luce naturale e artificiale sia tale da non creare problemi di riflessi sullo schermo o di abbagliamento per l’utilizzatore.

Per evitare problemi di affaticamento per la vista, viene precisato da OSMOA, Osservatorio Malattie Occupazionali e Ambientali dell’Università degli Studi di Salerno, è opportuno sconsigliare attività prolungate di lettura e scrittura su tutte le apparecchiature informatiche attuali con schermi di dimensioni ridotte quali net book (schermi di solito da 7-10”), smartphone, palmari, ecc., soprattutto se non presentano la possibilità di aumentare la dimensione dei caratteri. Inoltre occorre ricordare che è importante, durante la lettura, distogliere spesso lo sguardo dallo schermo per fissare oggetti lontani, così come lo è quando si lavora al computer portatile o fisso.

Anche in una “lettera aperta” pubblicata dall’Intergruppo Parlamentare “Prevenzione e cura degli occhi” vengono segnalate preoccupazioni legate ai mutamenti degli stili di vita della popolazione quali cause di danni alla vista.

“Con la sorveglianza sanitaria agli studenti esposti al rischio VDT per una esposizione allo scherma superiore alle 20 ore settimanali, ha sottolineato il Senatore Giovanni Satta, Presidente dell’Intergruppo, si riescono ad identificare precocemente, a carico di adolescenti, attraverso uno screening oculistico, patologie non ancora diagnosticate i cui sintomi molto spesso si sovrappongono a quelli associati ad un semplice affaticamento oculare dovuto a cause ambientali”.

In un passaggio del documento viene sottolineato: “È probabile che anche i cambiamenti negli stili di vita si traducano in un aumento del numero di persone con patologie oculari. Ad esempio, la riduzione del tempo trascorso all’aperto, la distanza di lavoro ravvicinata e l’aumento dei tassi di urbanizzazione, possono contribuire ad un aumento sostanziale a livello globale del numero di persone con miopia. Secondo le stime che tengono conto della crescita dell’urbanizzazione

e dello sviluppo umano, il numero di persone con miopia nel mondo, aumenterà da 1,95 miliardi

nel 2010 a 3,36 miliardi nel 2030.”