Dichiarazioni di Sosto (Federsanità-ASL Salerno), Anelli (FNOMCeO), Di Silverio (ANAAO-ASSOMED).
Consensi ed attenzione sono stati raccolti da non pochi “addetti ai lavori”, a distanza di qualche giorno dalla presentazione ad Arezzo, nel corso della 19esima edizione del Forum Risk Management, del sistema di analisi del tono di voce dei presenti nelle sale di attesa dei Pronto Soccorso ospedalieri, delle Guardie Mediche e degli ambulatori delle strutture sanitarie, quale possibilità per individuare preventivamente persone potenzialmente pericolose per gli operatori sanitari per eventuali aggressioni.
Si tratta di un interessante e sofisticato apparato di sicurezza che evidenzia segnali di intolleranza delle persone prodromico di reazioni aggressive o di protesta da non sottovalutare per prevenire aggressioni e violenze soprattutto in ambienti sanitari, finalizzato alla protezione degli operatori sanitari dai reati introdotti dalla legge 171/2024 per punire aggressioni in sanità e danni provocati sempre in strutture sanitarie.
“Le Asl, sono in grado di applicare in modo rigoroso e puntuale la normativa e le raccomandazioni per tutelare il proprio personale dal rischio aggressioni, tenendolo nella giusta considerazione durante il processo di Valutazione del Rischio, ha sottolineato Gennaro Sosto, vice presidente vicario di Federsanità ANCI e direttore generale ASL Salerno. Occorre assolutamente garantire agli operatori delle strutture di emergenza il mantenimento del loro stato di salute, anche prima che accadano aggressioni e violenze”.
Sono dei veri e propri interventi di prevenzione primaria per il personale dei Pronto Soccorso, dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, delle guardie mediche, la cui attuazione potrebbe essere realizzata attraverso algoritmi che studiano la trasformazione vocale, usando particolari microfoni, di persone maleintenzionate, avvertendo con tempestività il personale di vigilanza per riportare la calma o attivare l’intervento delle Forze dell’Ordine.
“Attendiamo conferme da questo sistema, ha sottolineato Filippo Anelli, Presidente FNOMCEO, ritenendolo interessante soprattutto perché potrebbe evitare l’esposizione a fattori che sono fonte di stress notevole il personale dell’emergenza, creando l’insorgenza di disturbi fisici, psicologici e comportamentali.”
Analoga dichiarazione abbiamo raccolto da Pierino Di Silverio, segretario nazionale ANAAO ASSOMED, il cui principale obiettivo resta quello di tutelare, migliorare e preservare la salute e la sicurezza dei dirigenti sanitari del SSN.
L’imprevedibilità è alla base dell’operatore sanitario che non sa preventivamente quando verrà chiamato per l’intervento, quante uscite dovrà fare in un giorno, dove dovrà andare, quante persone possono essere coinvolte, la gravità del soccorso, l’esito delle sue cure.
Considerando il fatto che il personale deve agire con tempestività e precisione – i protocolli clinici di gestione sono effettivamente necessari – occorre avere serenità e concentrazione per l’operatore per ridurre il margine di errore che nella fretta può essere decisivo, senza elementi di distrazione.
Le emozioni più forti sono quelle che si presentano proprio nel momento dell’impatto diretto con l’imprevisto e con l’incognito. Infatti, gli operatori devono rispondere alla chiamata di soccorso senza la possibilità di prepararsi a questo.
Nel momento dell’arrivo sul posto, si ha poco tempo per rendersi conto della situazione, della sicurezza della scena, della sofferenza che trova, fare triage tra le persone coinvolte, accertarsi delle loro condizioni, dei deceduti, delle vittime che muoiono durante le misure rianimatorie. Nel frattempo deve coordinare anche il lavoro dell’équipe, gestire gli astanti, comunicare con la centrale operativa.
Un esame delle reazioni, anche se solo attraverso l’esame della voce delle persone che attendono i responsi, a nostro avviso potrebbe rendere meno stressante la condizione dell’operatore che dovrà intervenire.
Occorre a questo punto garantire agli operatori delle strutture di emergenza quella condizione di serenità, in considerazione che molti di questi professionisti vanno incontro ad irrequietezza, ansia, affaticamento fisico ed emotivo, deconcentrazione, già durante il loro turno di lavoro, perché preoccupati di eventuali reazioni inattese ed incontrollate da parte di pazienti o famigliari.
Durante l’evento di Arezzo è stato illustrato tecnicamente il nuovo Sistema di Intelligenza Artificiale capace di attivare un preallarme per eventuali aggressioni attraverso dei microfoni sensibilissimi da installare nelle aree di attesa delle emergenze, in grado di analizzare il tono della voce delle persone presenti individuando, appunto, eventuali “malintenzionati”, allertando tempestivamente il personale di vigilanza eventualmente localizzato in altri punti della struttura.