Piena sinergia è venuta fuori dall’audizione tra la Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie e i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Comuni di d’Italia (ANCI), ha sottolineato il presidente dell’importante Organismo Parlamentare Alessandro Battilocchio.
“Come Anci riteniamo sia importante una programmazione coordinata e pluriennale e risorse che diano certezze a Comuni e Città metropolitane, ha precisato da parte sua il Presidente Roberto Pella, rimarcando che la rigenerazione e la riqualificazione delle periferie richiede la possibilità di una pianificazione di medio e lungo periodo. E’ fondamentale uno sforzo per mettere a sistema i progetti di riqualificazione esistenti con l’assegnazione delle risorse, che devono muovere nella direzione del modello Pnrr che abbiamo ben attuato con il ministro Fitto così da garantire l’assegnazione diretta delle risorse ai Comuni e alle Città Metropolitane”.
“Il contrasto del degrado delle aree urbane e delle loro periferie – ha aggiunto il presidente – è da sempre al centro dell’impegno e dell’iniziativa di Anci. I Comuni italiani e i sindaci sono quotidianamente impegnati nella cura dei territori periferici, nell’erogazione di servizi per l’inclusione sociale, nella promozione di sviluppo e rigenerazione urbana”.
“Nel corso dell’audizione, a cui hanno partecipato anche il vicesindaco di Roma Capitale Silvia Scozzese e l’assessore al bilancio di Venezia Michele Zuin, è intervenuta il segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra rimarcando “il fondamentale ruolo istituzionale delle Città metropolitane. Grazie alla loro funzione di coordinamento dei Comuni dell’area territoriale – ha ricordato – si definiscono politiche di contrasto al disagio sociale su scala ‘metropolitana’ dando risposte ai problemi che i cittadini manifestano, riconoscendo come “sicuramente apprezzabili le politiche a sostegno delle periferie e delle Città che in questi anni i governi precedenti e quello attuale hanno messo in piedi. Un esempio è il PON Metro Plus attraverso il quale abbiamo ottenuto altri due miliardi di euro grazie al lavoro di Anci”.
A completare il quadro di una fase straordinaria di investimenti sono le risorse messe a disposizione dalla Politica di Coesione ed esplicitamente finalizzate alla rigenerazione delle periferie tramite le Strategie Urbane di Sviluppo Sostenibile.
Il ciclo 2021-2027 della Coesione in Europa può contare su un finanziamento di 392 miliardi di euro. La nuova programmazione con i 43 miliardi di provenienza europea e i co-finanziamenti nazionali, in Italia ha un valore di 74 miliardi.
Per quanto riguarda la rigenerazione urbana, i punti di interesse nella programmazione italiana 2021-2027 sono i seguenti:
• come previsto dall’articolo 11 del Regolamento 1058/2021, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale è dedicato per almeno l’8% della dotazione a sostenere interventi di Sviluppo Urbano Sostenibile, con un aumento rispetto al 5% previsto nella programmazione precedente
• Ai Comuni capoluogo di Città Metropolitana è dedicato il PN Metro che ha una dotazione di circa 3 miliardi risultando più che triplicato rispetto alla programmazione precedente. La conferma e il rafforzamento del PN Metro erano stati chiesti da ANCI a partire dai risultati positivi e dalle molte buone pratiche attivate nell’ambito del Programma. Di particolare interesse è il modello di governance del Programma, che ha visto i Comuni assumere il ruolo di Organismi Intermedi. Questo ha consentito l’attivazione di nuove competenze nelle Amministrazioni e dato loro autonomia nella programmazione e attuazione degli interventi.
• Nel nuovo PN Metro sono coinvolti non solo i Comuni capoluogo di Città Metropolitana ma anche 39 Città Medie del Sud con una linea ad esse dedicata per azioni legate all’innovazione sociale per un valore complessivo di circa 300 milioni.
• Ci sono poi le Strategie urbane previste dalle programmazioni regionali, che prevedono iniziative di rigenerazione urbana in decine di Comuni prevalentemente di medie dimensioni e nelle relative aree funzionali, per un valore complessivo che può essere stimato in oltre 2 miliardi di euro.
I progetti PN Metro Plus sono articolati sulle seguenti tematiche:
• Transizione digitale proseguendo e garantendo la continuità del processo di digitalizzazione già avviato con particolare riferimento al supporto alla domanda di servizi digitali da parte di cittadini e imprese.
• Transizione verde come risposta delle città alla sfida dei cambiamenti climatici e alla transizione verso la mobilità urbana sostenibile, l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza dell’edilizia.
• Inclusione e innovazione sociale per combattere l’incremento della “povertà urbana” e il disagio abitativo, sociale ed economico e favorire l’uscita da situazione di marginalizzazione.
• Rigenerazione urbana indirizzata al recupero e alla migliore fruizione dei beni culturali e degli spazi sottoutilizzati, dismessi o poco sicuri in un’ottica sostenibile e inclusiva.
Da salutare con favore sono le nuove assunzioni previste a supporto dell’attuazione della Politica di Coesione previste nell’ambito del Programma Capacità per la Coesione per le pubbliche amministrazioni delle regioni del Sud, tra le quali rientrano Comuni e Città Metropolitane che potranno assumere rispettivamente 1.674 e 70 unità di personale a tempo indeterminato. Si tratta di una iniziativa che ANCI supporta e accompagna tramite il progetto Cap4City.
Ai fondi europei si affianca in Italia il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) che per il suo ciclo 2021-2027 può contare su risorse pari a circa 76 miliardi. In buona parte la programmazione di queste risorse avviene tramite gli Accordi per la Coesione istituiti con il DL SUD (DL 124/2023). Ad oggi sono stati stipulati 19 accordi con altrettante Regioni e Province autonome, ma non risultano stipulati accordi con Ministeri.
Su questo occorre ricordare che il ruolo dei Comuni e delle Città deve essere rafforzato anche nel Fondo Sviluppo e Coesione. ANCI ha già osservato come negli accordi con le Regioni non siano stati coinvolti i Sindaci delle grandi città nonostante questo fosse previsto dal DL Sud.
Sul futuro delle Città metropolitane la segretaria generale ANCI Veronica Nicotra, ha ripercorso le principali tappe che hanno portato alla loro istituzione,
“Bisogna andare avanti e non guardare nostalgicamente al passato ha detto, Non possiamo pensare che il problema si risolva soltanto immaginando un’elezione diretta del Consiglio metropolitano e addirittura una sorta di doppio ‘cesarismo’ del sindaco metropolitano e del sindaco del Comune capoluogo. È un errore considerare la situazione in cui ci troviamo oggi. Dovremo gestire 100 milioni di tagli da qui a cinque anni. Come Anci, da anni, ha spiegato Nicotra, chiediamo l’attuazione del decreto legislativo 68 che prevede una fonte di finanziamento autonoma, con un tributo proprio, per le Città metropolitane. Questa è la battaglia da portare avanti: dobbiamo dare gambe alle città metropolitane, servono risorse finanziarie e personale.”
Il Programma Nazionale Metro Plus 21-27 Città Medie Sud prosegue e amplia le iniziative avviate nel PON METRO 14-20, con un focus particolare sull’innovazione, la digitalizzazione, e la sostenibilità ambientale, dimostrando un impegno continuo e rafforzato verso lo sviluppo urbano sostenibile.
Nello specifico la Priorità 7 del PN Metro Plus 21-27, dedicata alla Rigenerazione Urbana, mira a promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, per migliorare lo stato di salute della popolazione.
Questo obiettivo comprende la valorizzazione della cultura, del patrimonio naturale, la promozione del turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane, secondo i fondi del FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale).
Il lavoro della Commissione Parlamentare è rivolto a sviluppare e valorizzare quanto la normativa prevede, ecco perché è stato, tra l’altro evidenziato che il PDT, Progetto di Territorio adotta un approccio integrato che rientra in un quadro più ampio di sviluppo urbano sostenibile, che cerca di affrontare le sfide contemporanee delle città metropolitane e medie del sud, integrando aspetti socio-economici, culturali e ambientali per creare comunità urbane più resilienti, inclusive e sostenibili.
Proprio i Progetti del Territorio costituiscono lo strumento per interventi integrati di rigenerazione urbana. La popolazione interessata dai progetti che rientrano nelle strategie di sviluppo territoriale integrato supera gli 8 milioni di persone.
L’intervento del Programma Nazionale nell’ambito della Priorità 7 dedicata alla Rigenerazione urbana si articola in due tipologie di intervento:
- Interventi dedicati alle tematiche dell’Obiettivi di Policy 5 ovvero:
i) protezione, sviluppo e promozione dei beni e dei servizi turistici;
ii) protezione, sviluppo e promozione del patrimonio e dei servizi culturali;
iii) protezione, sviluppo e promozione del patrimonio naturale e dell’ecoturismo
iv) riqualificazione materiale e aumento della sicurezza degli spazi pubblici.
- Progetti di territorio per la rigenerazione integrata di un’area target con diverse iniziative strategiche, compresa la co-progettazione e la gestione partecipata.
Interventi specifici sono dedicati alla riqualificazione, protezione, sviluppo e promozione dei beni turistici e/o del patrimonio culturale consolidato o da consolidare per creare nuove centralità e migliorare i servizi ad esso correlati.
L’attività riguarda il miglioramento dell’uso da parte delle comunità locali del patrimonio culturale urbano consolidato (attraverso interventi di protezione, promozione, messa in rete, gestione con l’obiettivo di migliorarne e ampliarne l’offerta per le comunità locali e il turismo) e da consolidare (spazi e manufatti pubblici o di interesse collettivo, anche dismessi e/o sottoutilizzati, ma a forte identità a livello locale e urbano, attraverso interventi mirati di recupero dei luoghi in forma collaborativa per attività culturali e sociali finalizzate a creare nuove centralità).
I principali ambiti di intervento sono in sintonia con quanto indicato dal Documento per la pianificazione urbana in un’ottica si Salute Pubblica elaborato dal Ministero della salute ed approvato dalla Conferenza Stato Regioni:
- Beni turistici pubblici: oltre agli interventi fisici su spazi e manufatti, l’attività progettuale può sostenere interventi a favore dei soggetti attivi (associazioni, ONG, imprese sociali, ecc.) per creare o potenziare servizi turistici, culturali, di innovazione sociale, di prossimità.
- Patrimonio culturale e servizi culturali: oltre agli interventi fisici (di recupero, riqualificazione, restauro, adattamento, ecc.), l’attività supporta la protezione e valorizzazione del patrimonio anche attraverso la partecipazione delle associazioni, del privato sociale, che operano nei settori delle attività culturali e nel campo della rigenerazione urbana, promuovendo progetti e servizi di riqualificazione fruitiva, sociale, culturale e ricreativa degli spazi.
- Patrimonio naturale ed ecoturismo: la misura persegue la promozione del patrimonio naturale attraverso: i) il miglioramento della fruibilità e della qualità ambientale degli spazi aperti, ii) il potenziamento degli attrattori naturali urbani, iii) la ricucitura dei vuoti urbani con spazi verdi, anche attraverso processi partecipativi di coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni attive sul territorio, costruendo servizi integrati funzionali alla corretta fruizione e gestione dell’ambiente.
- Interventi tesi a migliorare la sicurezza urbana: la misura sostiene interventi volti a migliorare la sicurezza e l’accessibilità, finalizzati a costruire una città a misura di tutti, specialmente per le categorie più fragili, potendo prevedere opere piccole e diffuse che consentano di migliorare l’accessibilità e la fruizione dei luoghi alle diverse forme di utenza, anche concepiti attraverso percorsi di ascolto di associazioni e utenti.