Si è svolta qualche settimana fa, nella Sala della Regina di Montecitorio, la presentazione della Relazione sull’attività svolta dalla Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia a fronte del tragico incidente ferroviario di Brandizzo del 30 agosto 2023. Nel suo intervento introduttivo, il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, dopo aver rivolto ai familiari la rinnovata la vicinanza personale e di tutta la Camera dei deputati, ha, fra le altre cose, sottolineato come: “L’incolumità dei lavoratori non è un lusso accessorio o un semplice adempimento burocratico, ma un diritto inalienabile della persona umana”. E che “la Commissione ha esaminato quel drammatico evento per migliorare le attuali condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento alle prestazioni eseguite su strade ferrate o in loro prossimità. Il Documento sottolinea che eliminare – o quanto meno ridurre – il rischio di incidenti sul lavoro nel comparto ferroviario è possibile”.
Nel suo messaggio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affermato: “Le morti e gli incidenti sul lavoro sono una intollerabile offesa per la coscienza collettiva. La sicurezza nel lavoro è condizione necessaria per rendere effettivo il diritto fondamentale e inalienabile alla salute che non può trovare limiti nella mancanza o nella inadeguatezza di misure idonee a rendere il lavoro e i luoghi ove si svolge sani e privi di pericoli. Non sarà mai sufficiente l’impegno a questo scopo delle istituzioni e delle parti sociali”.
Presentando la relazione, la Presidente della Commissione Chiara Gribaudo ha fra l’altro evidenziato come: “In merito alle cause le indagini sono ancora in corso. Alcune certezze, però, le abbiamo. Ad esempio, siamo certi che quelle persone, in quel momento, non dovevano stare sui binari. Alcune delle soluzioni che avrebbero potuto salvare la vita ai lavoratori sono già utilizzate nel nostro Paese non solo in altri settori industriali, ma addirittura, e penso alla rilevazione di ostacoli, di serie nelle automobili. Gribaudo ha poi invitato alla prudenza nel parlare di ‘errore umano’. “Spesso dietro questa arida definizione – ha detto – vi è alla base una organizzazione del lavoro che mette la lavoratrice o il lavoratore nella condizione di commetterlo questo errore. L’invito è quello di assicurarsi non solo che le procedure siano corrette, insegnate correttamente e interiorizzate nella maniera giusta da tutti coloro che operano, ma significa anche verificare, oltre all’applicazione del contratto collettivo di settore, anche che il livello di inquadramento sia adeguato. Inoltre, servono soluzioni tecniche che, su attività ad alto rischio, forniscano strumenti e dispositivi volti a intercettare e impedire comportamenti non corretti, così come già succede nelle autovetture, negli aeroporti. E va fatta attenzione agli appalti che non possono essere un mezzo per la riduzione dei costi, né tantomeno dei diritti”.