Firmate le “Indicazioni operative per la pianificazione degli interventi di protezione civile a favore di persone con specifiche necessità”. Una serie di informazioni utili alle amministrazioni competenti per assicurare una corretta risposta alla popolazione con esigenze specifiche in caso di evento.
Sono state pubblicate a fine del mese scorso da parte del Capo del Dipartimento di Protezione Civile, Fabio Ciciliano, le indicazioni operative sulla pianificazione inclusiva, con l’obiettivo di fornire criteri chiari per il coordinamento degli interventi a sostegno delle persone con specifiche necessità assistenziali durante le emergenze.
Con questo termine si intendono quelle persone per le quali le misure generalmente pianificate potrebbero non essere sufficienti o adeguate, a causa di condizioni temporanee o permanenti. Inoltre, le persone più vulnerabili sono maggiormente esposte in caso di calamità. Per questo motivo è fondamentale che siano consapevoli dei rischi sul territorio e si preparino al meglio ad affrontare un evento straordinario.
In particolare, le principali difficoltà che le persone con disabilità e con specifiche necessità possono incontrare sono legate perlopiù all’accesso all’informazione, sia in ordinario sia in situazione di emergenza; alla possibilità di rappresentare alle istituzioni le proprie esigenze e alla disponibilità di risorse e personale adeguati al soccorso e all’assistenza dei cittadini più vulnerabili.
A tale proposito, il documento, pubblicato mette a disposizione una serie di indicazioni alle amministrazioni competenti per assicurare una corretta risposta alle esigenze specifiche della popolazione in caso di evento, sia dal punto di vista organizzativo che strategico. In questo contesto, le Regioni, le Province Autonome e gli Enti del Terzo settore sono chiamati a condividere con il coordinamento locale tutte le informazioni pertinenti, già in loro possesso, utili per l’erogazione dei servizi ordinari. In particolare, sono coinvolti numerosi soggetti, tra cui i servizi sanitari, i servizi sociali, gli enti del Terzo Settore, le associazioni di rappresentanza e i medici di medicina generale, che possono supportare il Sindaco sin dalla fase di redazione del piano di protezione civile comunale. Le informazioni raccolte ordinariamente sulle esigenze della popolazione più vulnerabile potranno favorire l’adozione di strumenti e linguaggi adeguati a migliorare la conoscenza del piano di protezione civile e, se necessario, alla diffusione di allerte e allarmi.
Il tema della vulnerabilità e della fragilità in relazione ai rischi naturali e antropici di cui all’articolo 16 del decreto legislativo n. 1/2018 è complesso. La vulnerabilità non è solo legata alle condizioni sanitarie e sociali della persona, ma anche alle caratteristiche del rischio considerato e dell’ambiente in cui la persona vive. Pertanto, non è possibile definire in modo schematico a priori categorie di popolazione che per diverse ragioni sono più suscettibili alle conseguenze di un evento calamitoso.
Ciò premesso, esistono condizioni temporanee e permanenti che in linea generale devono essere considerate nella pianificazione e attuazione di interventi di assistenza alla popolazione, in particolare, si fa riferimento a persone con:
- disabilità motoria;
- disabilità sensoriale (visiva, uditiva);
- disabilità intellettiva e psichica;
- patologie con effetti invalidanti;
- condizioni che richiedono specifico supporto di tipo assistenziale, sanitario, tecnologico.
La casistica riportata non intende esaurire la complessità legata alla vulnerabilità in emergenza, che dipende dal contesto, e che pertanto richiede l’approfondimento in loco di eventuali misure e procedure integrative di quanto stabilito nel presente documento, già in fase di pianificazione, al fine di sviluppare strumenti interdisciplinari formativi e informativi tesi all’individuazione di tali vulnerabilità in fase emergenziale
La valutazione e soddisfazione dei bisogni principali delle persone con specifiche necessità richiede, a tutti i livelli territoriali, la collaborazione dei diversi soggetti che, a vario titolo, hanno competenze e risorse utili al superamento delle criticità: le Regioni e le Province Autonome, i Comuni, i servizi sociali, il servizio sanitario territoriale, il volontariato di protezione civile, le organizzazioni di rappresentanza, gli Enti del Terzo Settore, i Vigili del Fuoco.
Lo Stato, le Regioni e le Province Autonome assicurano, secondo le specifiche funzioni, un adeguato supporto in termini di informazione, competenze e risorse per lo svolgimento delle attività di pianificazione e gestione delle emergenze a livello locale.
Di ulteriore fondamentale importanza è la formazione del personale appartenente alle strutture operative e alle componenti di protezione civile sugli aspetti dell’inclusione e del soccorso inclusivo. Questi temi possono essere arricchiti con il coinvolgimento delle Associazioni di rappresentanza, delle organizzazioni di volontariato organizzato di protezione civile iscritte nell’elenco nazionale e delle professionalità che operano nel campo sociosanitario.
Il Capo del Dipartimento, Fabio Ciciliano riguardo al documento ha sottolineato che: “Le Indicazioni operative per la pianificazione degli interventi di protezione civile a favore di persone con specifiche necessità sono state elaborate grazie al confronto con le componenti e le strutture operative maggiormente coinvolte in questo ambito e con le associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità. Questo processo si basa sulla convinzione che la partecipazione attiva dei soggetti interessati rappresenti il primo passo per promuovere un percorso di crescita che favorisca l’accessibilità universale, anche in protezione civile”.
Il coordinamento locale assicura lo scambio di informazioni sulla popolazione con specifiche necessità e sulle risorse umane e materiali disponibili sul territorio di competenza, nonché il supporto tecnico-scientifico all’Autorità di protezione civile per l’assunzione delle decisioni in merito all’assistenza a queste persone. In ogni caso, qualunque sia la soluzione alloggiativa individuata, si devono considerare: − l’accessibilità delle aree di attesa e delle altre aree di emergenza previste nella pianificazione di protezione civile; − la presenza di barriere architettoniche rispetto alle soluzioni di assistenza alla popolazione; − la necessità di assicurare la fornitura e/o il funzionamento di apparecchiature elettromedicali a supporto delle funzioni vitali; − la necessità di assicurare servizi igienici accessibili; − le necessità di trattamenti terapeutici o riabilitativi. I soggetti competenti (medico curante generico o specialista, servizi sanitari, ecc.) devono definire le priorità rispetto a trattamenti che possono essere sospesi o dilazionati e trattamenti che non possono essere sospesi o dilazionati.
Domenico Della Porta – Disability Manager