Chiara Tenerini - Deputata della Repubblica Italiana

Adottare un modello lavorativo sostenibile non rappresenta solamente un’importante scelta etica, ma anche una decisione strategicamente vantaggiosa, sia per l’azienda, sia per i lavoratori.


Ecco perché la dimensione Sociale della Sostenibilità richiede di considerare la Salute e la Sicurezza del Lavoro non come mero adempimento (per quanto completo ed effettivo) di innumerevoli prescrizioni normative attraverso altrettante regole di comportamento interne finalizzate a prevenire l’infortunio o la malattia professionale, bensì come strategia che pone la Persona del lavoratore al centro, tutelando ed anzi valorizzando i fattori “umani” (il benessere della Persona del lavoratore) assieme ai fattori “tecnico-economici” (la professionalità, la competenza nel lavoro) ed a quelli “sociali” (l’esperienza, il rapporto con gli altri, il ruolo nella comunità).


Riteniamo, perciò, alquanto interessante l’incontro di domani 15 ottobre alle ore 9,00 che si terrà a Roma alla sala Perin Del Vaga dell’Istituto Luigi Sturzo in via delle Coppelle. L’evento dal titolo “Lavoro sostenibile: un nuovo modello per imprese, sindacato e politica” è stato organizzato dall’onorevole Chiara Tenerini, capogruppo Forza Italia in Commissione Lavoro della Camera, su iniziativa del Dipartimento Lavoro di Forza Italia.
Ai lavori, con saluti finali del Ministro del Lavoro Marina Calderone e del Ministro degli esteri Antonio Tajani, oltre all’onorevole Tenerini, prenderanno parte l’onorevole Rizzetto, presidente Commissione Lavoro Camera, l’onorevole Gribaudom, presidente Commissione Inchiesta parlamentare Condizioni di Lavoro, l’onorevole Cattaneo responsabile Dipartimenti Forza Italia, sauro Rossi della Cisl, Maurizio Marchesini di Confindustria, Roberto Capobianco Conflavoro PMI, Angelo Raffaele Margiotta Confsal, Gianluca Perin Generali Italia, Francesco Delzio Luiss Business School, con la moderazione di Maria Soave del TG1.


Non a caso l’ organizzazione internazionale del lavoro (ILO), l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che si occupa degli aspetti legati al lavoro e all’occupazione, ha delineato una serie di obiettivi strategici nel suo report elaborato dalla Commissione Globale sul Futuro del Lavoro.
Questo documento mette in evidenza le grandi trasformazioni che stanno interessando la società e il mercato del lavoro, focalizzandosi su tre macro trend: automazione, sostenibilità e squilibri demografici.
A seguito di queste analisi, l’ILO ha formulato dieci obiettivi chiave che delineano un piano d’azione per promuovere un lavoro più sostenibile e inclusivo e un’ occupazione piena e produttiva:

  1. apprendimento continuo: garantire il diritto universale all’apprendimento durante l’intero corso della vita, consentendo così alle persone di riqualificarsi e acquisire nuove competenze. La formazione continua diventa una priorità (e una grande opportunità) per aziende e datori di lavoro, oltre che per le istituzioni.
  2. supporto nelle transizioni di carriera: sostenere i lavoratori nei cambiamenti in corso e futuri del mercato del lavoro e in tutte le fasi di passaggio di ogni carriera lavorativa, dal primo inserimento nel mondo del lavoro, al passaggio da un lavoro all’altro, fino all’età più matura, introducendo formule diverse a seconda del livello di anzianità.
  3. uguaglianza di genere: rendere l’uguaglianza di genere concreta e misurabile, a partire da un’equa suddivisione del lavoro domestico e dal superamento dei pregiudizi relativi all’esistenza di attività tipicamente femminili o tipicamente (o – peggio ancora – esclusivamente) maschili.
  4. diritti dei lavoratori: tutelare il lavoratore in modo appropriato lungo tutto l’arco della sua vita, garantendo sicurezza economica, dignità e uguaglianza di trattamento.
  5. migliorare la sicurezza sul lavoro: stabilire una garanzia universale per i lavoratori che contenga indicazioni precise rispetto a condizioni di sicurezza e salute, orari di lavoro, tutele per categorie fragili.
  6. gestione flessibile dei tempi di lavoro: offrire maggiore flessibilità e rendere più efficiente la gestione dei tempi di lavoro grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, prevedendo al contempo il diritto alla disconnessione e una separazione (oltre che un equilibrio) tra vita privata e lavorativa.
  7. libertà di associazione: garantire la libertà di associazione e la rappresentanza collettiva dei lavoratori e dei datori di lavoro.
  8. utilizzo sostenibile della tecnologia: gestire in modo corretto il potenziale offerto dalla tecnologia, mettendola al servizio di un lavoro sostenibile e dignitoso, nella tutela della riservatezza e dei dati personali dei lavoratori.
  9. sostegno a settori vitali: sostenere economicamente settori chiave per il lavoro sostenibile come le piccole e medie imprese e le economie rurali, cruciali nel processo verso la sostenibilità ambientale.
  10. incentivi per il raggiungimento di obiettivi sostenibili: riorganizzare i criteri per la distribuzione degli incentivi alle imprese includendo indicatori quali la sostenibilità sociale e ambientale, l’uguaglianza, il benessere dei lavoratori.
    conclusioni: creare le condizioni per un’occupazione sostenibile.
    Creare le condizioni per un’occupazione sostenibile rappresenta una sfida per tutte le aziende. Le iniziative volte a favorire questo cambio di paradigma sono molteplici, così come le ragioni e le evidenze che ne sostengono la necessità. Tuttavia, affinché il lavoro sia davvero sostenibile, è necessario comprendere cosa sia rilevante e cosa sia realmente in grado di generare benessere.
    Per questo motivo, è necessario creare un raccordo fra percezione degli HR e dei candidati, soprattutto su aspetti che sono diventati sempre più rilevanti negli ultimi anni per i lavoratori e per i quali è essenziale che l’azienda comunichi in modo efficace strategie e piani di intervento.