Numerose le proposte elaborate e condivise negli ambiti dell’edilizia, dell’agricoltura e delle violenze e aggressioni sul lavoro, anche in Sanità.
“Sono troppi i morti sul lavoro nel nostro Paese, una media di tre al giorno, è una piaga, una emergenza-urgenza che dobbiamo affrontare tutte e tutti” così ha detto, tra l’altro, l’onorevole Chiara Gribaudo presidente della Commissione di Inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia durante gli Stati Generali sulla salute e sicurezza sul lavoro organizzati nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati proprio dall’importante organismo parlamentare, i cui confronti sono stati aperti alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nei tre giorni sono state trattate questioni afferenti alla tutela della salute e sicurezza del lavoro del comparto costruzioni, del comparto agricoltura e alle violenze, molestie e aggressioni nei luoghi di lavoro, senza tralasciare la sanità e i trasporti, settori maggiormente esposti al fenomeno.
Enorme soddisfazione e condivisione bipartisan sulle proposte finali, elaborate a termine della manifestazione, sono state espresse da Paolo Barelli, Chiara Braga, Patrizia Marrocco e Andrea Quartini, vice presidenti Commissione inchiesta, Franco Mari e Davide Bellomo, segretari Commissione inchiesta, Valentina Barzotti, Antonio D’Alessio, Davide Faraone. Luana Zanella, Vittoria Baldino, Marco Cerreto, Andrea Giaccone e Marcello Coppo,
Proprio quest’ultimo ha richiamato l’attenzione sulla distrazione, in quanto infortuni evitabili sono il risultato proprio di momenti di disattenzione. “La sbadataggine e la mancata consapevolezza dei rischi, ha sottolineato Coppo, possono avere conseguenze anche drammatiche, come dimostrano le immagini che ben rappresentano i problemi di salute o, peggio, i traumi e le menomazioni che possono verificarsi.
Il messaggio è chiaro: il più grande pericolo sul luogo di lavoro è la mancanza di attenzione. Rispettare le procedure di sicurezza, utilizzare correttamente i DPI e usare il buon senso sono aspetti necessari e fondamentali, ma non sono sufficienti ad evitare infortuni gravi senza un costante autocontrollo, una piena consapevolezza dei rischi connessi all’ambiente di lavoro ed una corretta e continua formazione.”
Il Ministro del Lavoro Marina Calderone, presente alla cerimonia di inaugurazione, ha auspicato che l’occasione degli Stati Generali rappresenti un confronto aperto tra tutte le parti interessate con l’obiettivo di individuare politiche e strategie condivise a favore di un generale miglioramento della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Rivolgendo un pensiero a chi ha perso la vita sul lavoro e alle loro famiglie e un saluto ai familiari delle vittime presenti all’evento, Calderone ha poi affermato: “La tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è una priorità imprescindibile che riporta tutti noi alle prescrizioni degli articoli 2, 32 e 41 della Costituzione. Articoli nei quali si afferma il principio assoluto e incondizionato alla tutela della persona umana nella sua integrità psico-fisica e che rappresentano i riferimenti per l’impegno che tutti noi assumiamo verso la protezione della salute e della sicurezza di chi lavora”.
Comparto Edilizia
Gli obiettivi individuati dai parlamentari intervenuti e gli stakeholder invitati sono stati: La definizione di una Strategia Nazionale su Salute e sicurezza sul lavoro, L’istituzione di un tavolo permanente nel settore delle costruzioni, sia tematico che di comparto e L’implementazione delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale, in un’ottica di prevenzione sono stati i tre obiettivi principali cui mirare per migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro nel comparto dell’edilizia.
Occorre promuovere la bilateralità nell’ottica di: Garantire una formazione certificata evitando attestazioni fraudolente; Garantire una formazione di qualità declinata sui settori specifici; Permettere di fare massa critica per realizzare attività formative comprese attività in lingua straniera anche per i datori di lavoro; Promuovere le attività delle Rappresentanze dei Lavoratori nelle singole realtà aziendali e la loro crescita per farli diventare uno strumento efficace di prevenzione e consultazione in azienda.
Sarebbe utile una regolamentazione dell’accesso alle professioni e alle imprese attraverso la Formazione per imprenditori e autonomi, anche sulla scorta di quanto succede per gli impianti (D.M. 37/08) e altre professioni; la Definizione di requisiti di esperienza e non solo di formazione per RSPP, CSE/CSP ecc.; la Creazione di elenchi di professionisti in possesso delle abilitazioni per evitare lo svolgimento da parte di persone non in possesso dei requisiti.
Occorre definire un Sistema premiale anche utilizzando lo strumento della patente a crediti, un sistema di premialità delle imprese virtuose dal quale derivi: un Punteggio nelle gare pubbliche; l’Accesso preferenziale ai finanziamenti impedendo alle imprese che non rispettano le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro o sullo sfruttamento del lavoro, di accedere ai finanziamenti pubblici;
Sarebbe anche utile puntare alla Semplificazione normativa ed effettività, dei documenti necessari all’attività di impresa in base alla tipologia, complessità, grandezza, appartenenza a settori a basso rischio garantendo controlli non solo documentali ma sull’effettiva applicazione dei requisiti ai luoghi e alle attrezzature di lavoro.
Negli Appalti e subappalti Applicare le procedure previste per gli appalti pubblici anche agli appalti privati; Rivedere il sistema di definizione e gestione delle offerte con ribassi anomali; Definire tempi congrui per l’esecuzione delle opere e dei servizi ed Istituzione del tesserino parlante per i lavoratori, che contenga anche la formazione e storia lavorativa.
La consulenza dei lavoratori è un requisito. Utilizzare la loro conoscenza aiuta a garantire che i rischi siano correttamente individuati e le soluzioni lavorative implementate. Per la prevenzione degli infortuni occorre innanzitutto procedere alla valutazione dei rischi
Per assicurare una reale riduzione dell’esposizione dei lavoratori e di altre persone (inclusi visitatori dei cantieri, passanti) a danni alla persona, la valutazione dei rischi dovrebbe considerare globalmente tutti i casi e le situazioni potenzialmente pericolosi e i rischi inerenti alle varie operazioni.
Comparto Agricoltura
In questo settore ci si è soffermati, prima di tutto, sulle misure legate al cambiamento climatico per definire regole nazionali e non solo locali sulla gestione delle condizioni climatiche; per valorizzare gli strumenti messi in campo da INAIL con Workclimate e per l’Inclusione del rischio da cambiamento climatico nelle valutazione dei rischi per i lavoratori.
Le proposte per i capigruppo hanno riguardato la istituzione di Banche dati condivise tra enti per una Strategia nazionale di condivisione delle banche dati per migliorare il controllo incrociato. Ciò permetterebbe di estrarre indicatori statistici, migliorare le attività di controllo anche per evitare doppioni e sovraccarico sulle aziende, istituire un libretto formativo per garantire anche la disponibilità degli attestati per lavoratori stagionali che vengono assunti per tempi ridotti.
Non sono mancate le proposte di Misure contro il caporalato per migliorare i trasporti nelle zone interessate dal fenomeno, il recupero del patrimonio immobiliare pubblico e privato al fine di permettere il riutilizzo come alloggio per gli operatori stagionali e non; tracciare e controllare la filiera di produzione fino al punto vendita finale per creare una responsabilità condivisa dal produttore alla rivendita.
Prevedere un Piano di sostituzione dei macchinari nell’agricoltura ed un Iperammortamento per gli investimenti in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, comprese le tecnologie, anche sui temi delle aggressioni e violenze; Incentivi per adesioni a protocolli e reti di imprese (es. rete del lavoro agricolo di qualità).
Puntare all’Assistenza per le vittime attraverso l’Estensione del gratuito patrocinio anche dei loro famigliari per garantire loro i diritti processuali, analogamente a quanto succede per le vittime di reati sessuali; con l’ Introduzione dell’obbligo di avviso della richiesta di archiviazione alle persone offese, tempi celeri nella giustizia, in particolare per la chiusura delle indagini e ridistribuzione delle competenze nelle Procure più piccole ed un Fondo per le vittime qualora l’azienda non sia più in grado di risarcire.
Violenze, molestie e aggressioni
In quest’ambito sono state richieste innanzitutto sanzioni per mobbing attraverso l’inasprimento delle pene per chi commette il reato sul posto di lavoro, anche per aumentare i termini di prescrizione Occorre, poi, dare maggiore certezza normativa relativa ai rischi psicosociali per dare attuazione alle necessarie misure.
Andrebbe definita una fattispecie criminosa sul mobbing per indentificare i caratteri distintivi del reato; Prevedendo l’ammonimento anche per il mobbing, come succede per lo stalking; Migliorare la gestione dello stress anche grazie a figure specializzate.
Richiamando l’attenzione sulle aggressioni in sanità, è stato auspicato, da parte FNOMCeO e Federsanità ANCI, un incremento del personale all’interno dei SPDC (Servizi psichiatrici di diagnosi e cura) e nei pronto soccorso, anche per ridurre i tempi di attesa; un aumento della presenza di polizia nelle strutture sanitarie, anche con accordi con la Prefettura e Questura, previsti dalla Legge 113/2020 art. 7, e della videosorveglianza, nel rispetto della privacy; Rendere obbligatoria la Raccomandazione n. 8/2007 del Ministero della Salute «Raccomandazione per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari».
Anche nella Sanità è necessario codificare l’Assistenza per le vittime “aggredite” e l’Estensione del gratuito patrocinio dei loro famigliari per garantire i diritti processuali, analogamente a quanto succede per le vittime di reati sessuali; con l’ Introduzione dell’obbligo di avviso della richiesta di archiviazione alle persone offese, Tempi celeri nella giustizia, in particolare per la chiusura delle indagini e ridistribuzione delle competenze nelle Procure più piccole.