La violenza, le molestie o le discriminazioni sul luogo di lavoro e le aggressioni, basate sul sesso, l’età, la disabilità, la religione o le convinzioni personali, l’origine razziale o etnica e l’orientamento sessuale, possono incidere sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori e avere pertanto conseguenze negative per gli interessati, le loro famiglie, i loro colleghi, le loro organizzazioni e la società in generale. Tale circostanza può anche portare a situazioni di sfruttamento lavorativo.
Si tratta di una delle azioni individuate nel Piano Strategico Europeo sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro 2021-2027 redatto dalla Commissione UE, a dimostrazione dell’attenzione che tali problematiche, persistendo ancora in tutti i luoghi di lavoro, rivestono nel discorso generale della tutela della salute dei prestatori d’opera.
La Commissione ha indicato come rafforzare l’efficacia della direttiva sulle sanzioni nei confronti dei datori di lavoro (2009/52/CE), evidentemente inadempienti, anche per quanto riguarda le ispezioni sul lavoro destinate a gruppi di lavoratori particolarmente vulnerabili.
La Commissione nel documento intende:
· promuovere un approccio “zero vittime” (Vision Zero) ai decessi correlati al lavoro: o migliorando la raccolta di dati sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali e analizzando le cause profonde di ogni decesso o infortunio correlato al lavoro; o istituendo un gruppo di lavoro tripartito del CCSS dedicato all’approccio “zero vittime” e sviluppando azioni e strumenti informativi per aumentare la sensibilizzazione; e o rafforzando le misure di applicazione mediante il sostegno al comitato degli alti responsabili dell’ispettorato del lavoro (SLIC) nelle sue attività di sensibilizzazione volte a ridurre i decessi correlati al lavoro a livello delle imprese, condividendo le buone pratiche e favorendo una maggiore formazione per gli ispettorati del lavoro;
· aggiornare le norme dell’UE sulle sostanze pericolose per combattere il cancro, le malattie riproduttive e respiratorie: o avviando nel 2023 una consultazione delle parti sociali su valori limite ridotti per i fumi di saldatura, gli idrocarburi policiclici aromatici, l’isoprene e l’1,4-diossano nel quadro della direttiva CMD62 ; o individuando un elenco prioritario di sostanze reprotossiche da trattare mediante le direttive pertinenti entro la fine del 2021;
· fornire orientamenti aggiornati, anche in materia di formazione, protocolli, sorveglianza e monitoraggio, per proteggere i lavoratori dall’esposizione a medicinali pericolosi entro il 2022; · elaborare una panoramica del settore sanitario e dell’assistenza in materia di SSL, in collaborazione con l’EU-OSHA, entro il primo trimestre del 2024;
· sostenere le attività di sensibilizzazione sui disturbi muscoloscheletrici, sul cancro e sulla salute mentale, nonché sulle molestie sul luogo di lavoro e sui pregiudizi di genere;
· fornire informazioni settoriali alle PMI in cooperazione con l’EU-OSHA; e
· proporre un’iniziativa legislativa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza di genere nei confronti delle donne e la violenza domestica entro la fine del 2021.
Gli Stati membri sono stati esortati, tra l’altro, a sostenere attivamente il reinserimento, la non discriminazione e l’adeguamento delle condizioni di lavoro dei lavoratori vittime di violenze o aggressioni.
Affrontare attivamente i rischi, soprattutto nel settore sanitario, più esposto agli altri comparti lavorativi, istituendo e attuando procedure di lavoro sicure e fornendo una formazione adeguata è un ulteriore obiettivo dell’Europa attraverso la fornitura di orientamenti e formazione migliori sulla valutazione dei rischi e sulle misure di prevenzione.
In collaborazione con l’EU-OSHA saranno messi a punto specifici percorsi per il settore dell’assistenza sanitaria incentrati, tra l’altro, sulla protezione dei lavoratori dall’esposizione a medicinali pericolosi ed aprendo la strada allo sviluppo dello strumento OiRA (Online interactive Risk Assessment) specificamente destinato a questo delicato comparto lavorativo.